Bosutinib nella malattia policistica renale autosomica dominante
Bosutinib ( Bosulif ) può inibire la crescita delle cisti nei pazienti con malattia policistica renale autosomica dominante ( ADPKD ).
Nello studio di fase 2, i ricercatori hanno assegnato in modo random 169 pazienti con rene policistico autosomico dominante a 200 mg/die di Bosutinib, 400 mg/die di Bosutinib oppure a placebo per 24 mesi o meno.
Questi pazienti presentavano mediamente una velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) di 85.9 ml/min/1.73 m2 e un volume renale totale mediano di 1376.30 ml.
Coloro che hanno ricevuto una dose giornaliera di 400 mg di Bosutinib hanno ridotto il dosaggio a 200 mg durante lo studio per una modifica del protocollo.
L'endpoint primario era il tasso annualizzato di allargamento renale nei pazienti che avevano ricevuto un trattamento per due o più settimane.
E' emerso che il tasso di allargamento renale è stato ridotto del 66% nei pazienti che erano stati assegnati a 200 mg di Bosutinib rispetto a quelli assegnati al placebo ( P =0.005 ) e dell'82% per dati aggregati Bosutinib e placebo ( P inferiore a 0.001 ).
Inoltre, il tasso annualizzato di declino di eGFR per placebo versus Bosutinib è stato pari a -2.54 versus -3.09 per coloro che avevano assunto 200 mg al giorno, -7.43 per quelli trattati con 400 mg al giorno e -4.76 per quelli che avevano dovuto ridurre il dosaggio da 400 mg a 200 mg/die.
La velocità di filtrazione glomerulare stimata è diminuita dal basale nel tempo in tutti i partecipanti allo studio; è stata riscontrata una tendenza generale verso il peggioramento di eGFR dose-dipendente con una dose crescente di Bosutinib, un fenomeno parzialmente reversibile durante il periodo di wash-out di 30 giorni dopo il primo periodo di trattamento.
La diarrea, la nausea, la nasofaringite, il vomito e il mal di testa sono stati alcuni degli eventi avversi riportati dai partecipanti dello studio.
Il profilo generale di tossicità gastrointestinale ed epatica è stato in linea con il profilo riscontrato negli studi precedenti che hanno riguardato Bosutinib.
Non sono state identificate nuove tossicità. ( Xagena2017 )
Fonte: Journal of American Society of Nephrology, 2017
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